Prima scoperta curiosa in casa Milan: nemmeno il rotondo 4-0 sul Venezia è riuscito nell'intento di procurare qualche ora di serenità. Sui social e nelle chat dei tifosi ha preso il sopravvento il pessimismo in vista di Liverpool e derby, segno di un clima negativo talmente radicato da far sospettare che sia originato da una sfiducia collettiva nei protagonisti del Milan attuale e va oltre Fonseca scollinando persino la religione del risultato. Qualche appunto sulla prova di sabato sera è inevitabile ed è dettata proprio dalla consistenza discutibile del rivale. È vero che lo schieramento scelto da Fonseca ha tradito i soliti buchi alle spalle rimediati in qualche modo dai recuperi di Theo Hernandez molto più attento e in parte attutiti dalla posizione di Loftus-Cheek, mezz'ala al fianco di Fofana non ancora perfettamente integrato negli ingranaggi difensivi. Proprio l'inglese è disponibile ad offrire maggiore solidità a quella barriera troppo spesso infilata velocemente. E sul punto, visto che il gol non è mai stato un problema per il Milan di ieri (Pioli) e di oggi (Fonseca), conviene riflettere sul numero risicato di centrocampisti a disposizione.
L'infortunio patito da Bennacer, con probabile ritorno a gennaio, non ha modificato la strategia dell'area tecnica che ha già allertato Vos e Zeroli, due specialisti di Milan futuro. Nemmeno le recenti dichiarazioni di madame Veronique, madre e agente di Rabiot («stiamo per decidere», ormai è fatta con il Marsiglia) hanno provocato qualche ripensamento. Eppure Gerry Cardinale, tornato a Milano per il Venezia, e autore di una visita prolungata al Vismara per conoscere da vicino la sezione del calcio femminile, ha sempre ripetuto a Ibra la disponibilità a nuovi investimenti. Affrontare tutta la stagione con 4 titolarissimi più il contributo di qualche promessa é forse un rischio eccessivo. Ibra, rientrato a Milano, potrà offrire una risposta al quesito nelle prossime ore. Fonseca è un aziendalista convinto, è stato scelto anche per queste caratteristiche. Ma cosi come è accaduto con Abraham (fin dal suo arrivo l'inglese della Roma è stato il suo primo obiettivo in materia di centravanti) anche questa volta, sotto voce, potrebbe farsi sentire. Ultima annotazione: le foto postate da Theo dopo il Venezia (una sequenza per esaltare il valore di Leao e l'unità del gruppo) hanno innescato polemiche sui social. Forse è proprio questo il dato più preoccupante per il futuro del Milan.
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