La Ducati continua a stupire: non dovete guardare le GP25 con cui girano i due piloti ufficiali, Marc Marquez e Pecco Bagnaia, ma l’occhio deve andare alla versione sperimentale che è nelle mani di Michele Pirro, l’esperto collaudatore. Il pugliese ha avuto il privilegio di portare al debutto nello shakedown e ora anche nei test di Sepang un nuovissimo codone della rossa che, forse, sarebbe più corretto soprannominare… codino.
Gli aerodinamici di Borgo Panigale, che vanno in galleria alla Dallara di Varano de’ Melegari, hanno deliberato un retrotreno incredibilmente affusolato: il codone in quanto tale, infatti, mostra una sezione frontale molto ridotta con una forma triangolare molto estrema. Sulle pareti laterali spioventi, invece, si inseriscono due flap bianchi per parte caratterizzati da un soffiaggio abbastanza vistoso.
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
L’efficacia varia a seconda se la moto un pista è dritta o alla massima piega: nel secondo caso è interessante osservare come i due flap aperti a V modifichino la loro funzione: quelli sul lato interno diventano completamente orizzontali e possono generare carico, mentre quelli esterni assumono una posizione perfettamente verticale, lavorando come una deriva utile a stabilizzare la moto.
Michele Pirro, Ducati Team, con il nuovo codone sperimentale
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Ma la vera novità è stata la comparsa sotto ai due profili di due elementi inediti, realizzati in prototipazione rapida, quasi a lasciare intendere che saranno parti destinate, quasi sicuramente, a subire dei cambiamenti nelle forme in funzione dei dati che saranno raccolti in Malesia.
Le prime indicazioni devono essere state positive dal momento che nella seconda giornata di collaudi a Sepang questa soluzione è stata provata anche da Bagnaia e Marquez. Quella che somiglia ad un’”acquasantiera” visibile su ciascuna parte del codone, in realtà è una soluzione a “cucchiaio” che propone nuovamente due elementi alari separati da uno slot.
La Casa di Borgo Panigale, pur essendo dominante in MotoGP, non intende far avvicinare gli avversari e sviluppa nuovi concetti frutto di un accurato lavoro nel wind tunnel con la collaborazione dei piloti che in sella devono assumere posizioni utili al massimo sfruttamento dei flussi.
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